MATTARELLA "CON-GELA" RENZI
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il premier dimissionario Matteo Renzi per un’ora di colloquio informale al Quirinale, nella mattinata del 5 dicembre 2016. Ma ha fatto sapere subito con una sua dichiarazione che non vuole nessuno scossone istituzionale dopo quello politico, seguito alla larga vittoria del NO al referendum.
"Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento" ha detto Mattarella.
Questo vuol dire che il governo di Renzi deve andare avanti per quello che sarà necessario ad approvare la legge di stabilità. A questo riguardo la previsione sui tempi che si fa in ambito parlamentare è: entro il 15 dicembre il voto del Senato. Per poi tornare alla Camera, probabilmente con il voto di fiducia entro il 23 o 24 dicembre. In ogni caso la dead line istituzionale per il voto è il 30 dicembre, giorno in cui scatterà l'esercizio provvisorio, se fossero necessarie ulteriori modifiche, come richiesto da parte di alcuni partiti di opposizione.
Ma non c’è solo la legge di stabilità che coinvolge le Camere e il governo.
Mattarella sa bene che la Corte Costituzionale ha rinviato l’esame sull’Italicum per non interferire con la campagna referendaria. E che la sentenza costituirà necessariamente la base della futura legge elettorale cui dovrà mettere mano il Parlamento per modificare l’Italicum. Non fosse altro che per estendere al Senato lo stesso sistema elettorale che sopravviverà per la Camera dei deputati dopo la sentenza dell’Alta Corte.
Questa decisione potrebbe essere comunicata già domani, martedì 6 dicembre o più probabilmente mercoledì 7 dicembre, giornata in cui è prevista una Camera di consiglio della Corte.
Renzi dunque, per Mattarella è “costretto” almeno temporaneamente (per almeno quindici- venti giorni) a “restare” per assicurare la continuità istituzionale, che a questo punto, costituisce in sé un bene per l’Italia in grado di scongiurare anche i rischi sui mercati internazionali, perché dimostra l’affidabilità complessiva del sistema-Paese
Nel suo messaggio, il Presidente della Repubblica esprime anche apprezzamento per “l'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri”, poiché essa “è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva”.
Infine il Presidente ha rivolto un invito alla nazione:
“L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco”.
Naturalmente, questo richiamo al rispetto, vale anche se non soprattutto per le istituzioni e il loro ordinato lavoro. Questa “moderazione” istituzionale, dovrebbe portare con sé anche a quella serenità e quel rispetto che Mattarella si attende nella dialettica politica.
(Questo post è stato pubblicato il 5 dicembre 2016 su L'Huffingtonpost alle ore 17, 20)