top of page

Un Vatileaks3?

E’ iniziata una Vatileaks3? La domanda è legittima, leggendo la Relazione letta dal Promotore di giustizia vaticano (equivalente del Procuratore della Repubblica, in Italia) Giampiero Milano nel corso dell’ apertura dell’Anno giudiziario, sabato scorso 18 febbraio 2017.

A pag 37 il documento segnala che l’ufficio del pubblico ministero insieme alla segnalazione , nel 2016, di 7 nuovi rapporti dell’Autorità di informazione finanziaria ,su possibili reati finanziari (riciclaggio e autoriciclaggio) , “ha ricevuto sempre dall’AIF, 2 denunce di divulgazione di documenti riservati”.

L’AIF è la Financial Intelligence Unit vaticana (equivalente dell’AIF della Banca d’Italia, italiana), guidata dal Presidente René Bruhelart e dal direttore Tommaso di Ruzza, e quindi si dovrebbe trattare di documenti relativi alle attività finanziarie. Ma , da Milano al riguardo non è stato specificato nulla.

Nessun dettaglio è stato fornito neppure rispetto ad 1 caso di hackeraggio segnalato dal Promotore di giustizia, con furto di dati.

E’ noto che le indagini sul caso Vatileaks2 sono partite nel settembre 2015 da un tentativo di manomissione di un computer del Revisore generale, ma parliamo appunto di fatti accaduti in un altro anno giudiziario.

Mentre potrebbe esserci nella Relazione di sabato scorso il riferimento a quanto emerso in Italia sull’attività dei fratelli Occhionero che sono accusati di aver violato dei computer relativi a collaboratori del cardinal Ravasi e della Casa Bonus Pastor, oltre al fatto di aver utilizzato gli indirizzi IP del Policlinico Gemelli dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Ma si tratta di una pura ipotesi.

Milano ha reso noto che nel 2016 ci sono stati due decreti di rinvio a giudizio per reati finanziari ( e l’archiviazione di tre posizioni). E' emerso pubblicamente, ma non se ne è avuta nessuna conferma ufficiale che sarebbero stati rinviati a giudizio i due manager del Bambin Gesù, l'ex presidente Giuseppe Profiti e l'ex tesoriere Massimo Spina, indagati per la vicenda del finanziamento dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento dell'ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, posto al terzo piano del palazzo San Carlo, adiacente a casa Santa Marta, all'interno del Vaticano.

Per completezza - Milano ha ricordato - che dal 2012 al 2016 si sono avuti un totale di 23 Rapporti dell’AIF - 7 dei quali appunto nel 2016 - e 6 decreti di archiviazione.

“Per le restanti 17 posizioni sono in corso indagini, alle quali coopera attivamente la Sezione di polizia giudiziaria della Gendarmeria”.

Di questi 17 casi, “3 posizioni sono oggetto di procedimenti giudiziari in Italia”. Si tratta delle indagini che hanno portato al sequestro in Italia (il 21 febbraio 2017) da parte della Guardia di Finanza di 2,5 milioni di euro al banchiere Giampiero Nattino e degli ex amministratore dell'APSA , Paolo Mennini e Piero Menichini.

Nel corso del 2016 sono stati sequestrati 1.132.300 euro e 960.938 dollari.

Nell’arco di tre anni dal 2013 al 2016 l’Ufficio del promotore di giustizia ha emesso in tutto dieci provvedimenti di sequestro di beni per un ammontare complessivo di 11.297.510,03 euro,1.012.156,77 dollari e 320.034,77 sterline ( la quantità maggiore è relativa al sequestro presso i conti dell’ex presidente e direttore generale dello IOR, Caloia e Scaletti, per un presunto peculato nella compravendita degli immobili dell’Istituto per le opere di Religione).

La Relazione ha reso noto anche che è stata creata presso l’Ufficio del Promotore di Giustizia una sezione per i reati in materia economico-finanziaria, con particolare riferimento al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, affidata al Promotore aggiunto professor Roberto Zannotti e che è stata rafforzata con l’assunzione di due nuovi ufficiali ,la sezione di polizia giudiziaria della Gendarmeria.

Due paragrafi della Relazione sono dedicati alla entrata in vigore della Convenzione fiscale con l’Italia che pur firmata il 1 aprile 2015 è entrata in vigore con il relativo Regolamento di attuazione solo il 15 ottobre 2016, e che permetterà ai cittadini italiani coinvolti di aderire alla volontary disclosure entro il 15 aprile 2017 (cioè entro 180 giorni dal Regolamento) attraverso lo IOR. La segreteria di Stato è stata individuata come “l’autorità competente a porre in essere gli adempimenti della Convenzione”con l’Italia.

Citato anche l’accordo di cooperazione fiscale con gli USA (FACTA): gli adempimenti - di cui è titolare la Segreteria per l’Economia - sono stati delegati all’AIF.

(ultimo aggiornamento 23 febbraio 2017, ore 12,30)

bottom of page