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ALCUNE DOMANDE PER MATTEO MESSINA DENARO ( CHE RIGUARDANO ANCHE IL PAPA E LE BOMBE AL LATERANO).

di Maria Antonietta Calabrò

Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel pascolo palermitano e non nel resto d’Italia non farebbe che perdere tempo”. Questa è una delle affermazioni più importanti e note rese poco prima di morire dal prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa. Per questo Matteo Messina Denarodovrebbe innanzitutto spiegare perché “l’attentatuni“ di Capaci non solo uccise Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta, ma determinò la scelta del nuovo presidente della Repubblica che doveva essere eletto da lì a poche ore, eliminando dalla corsa il nemico della P2 Giovanni Spadolini (maggio 1992).


Matteo Messina Denaro dovrebbe spiegare perché sparì l’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino (luglio 1992)..

Matteo Messina Denaro dovrebbe spiegare perché nel febbraio del 1993 tra i destinatari delle lettere dei parenti dei detenuti mafiosi in regime di carcere duro ci fossero (oltre il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro) anche i vescovi di Firenze e Roma, e cioè il Papa, città che subito dopo vennero colpite dalle stragi (Febbraio 1993).

Matteo Messina Denaro dovrebbe spiegare perché venne colpita San Giovanni in Laterano, la cattedra del successore di Pietro e se ciò ebbe a che fare con l’appello di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi di Agrigento (maggio 1993).Matteo Messina Denaro dovrebbe spiegare perché tra migliaia di Chiese di Roma vennero scelte due chiese che portavano il nome dei presidenti del Senato della Repubblica, Giovanni Spadolini, e della Camera, Giorgio Napolitano (luglio 1993).Matteo Messina Denaro dovrebbe spiegare perché contemporaneamente all’attacco stragista di Roma, Milano e Firenze accadde il misterioso blackout che isolò per ore Palazzo Chigi dalla rete telefonica nazionale come ricordato da Carlo Azelio Ciampi nelle sue memorie (27 luglio 1993).E soprattutto Matteo Messina Denaro (di nome e di fatto) dovrebbe spiegare - oltre il “pascolo” palermitano, per dirla con le parole di Dalla Chiesa - come per trent’anni è stata riciclata la sua enorme ricchezza (5 miliardi di euro solo quelli sequestrati) e quella degli altri boss. Dove - nel mondo dal Sudamerica all’Inghilterra alla Spagna - e attraverso quali canali. 


pubblicato il 19 gennaio 2023 su Huffpost.it

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