I PAPI TRA LE SPIE
Trascrizione di lavoro dell’ intervento di Maria Antonietta Calabrò al convegno di apertura del Master sul’Intelligence diretto da Mario Caligiuri all’Università della Calabria , sabato 23 novembre 2024 .
Francesco Alfonso Leccese, Professore Associato in Storia dei Paesi Islamici presso
l’Università della Calabria nell’ambito del Master in Intelligence, diretto da Mario Caligiuri:
La dottoressa Calabrò è un giornalista che per trent’anni ha lavorato per Il Corriere
della Sera, ed è attiualmente senior contributor di Huffingtonpost, ha pubblicato
migliaia di articoli, diversi saggi, e i suoi argomenti interessanti sono
principalmente la politica italiana, l'attualità giudiziaria e Vaticana, premio
Vincent per il giornalismo nel 2001, il suo ultimo saggio è intitolato “ Il trono e
l'altare” , guerra in Vaticano, una storia inedita” uscito a metà ottobre 2024 per i tipi
di Edizioni Cantagalli. Quindi penso che la sua relazione di oggi verterà proprio su
questo argomento, che si ricollega un po' ai temi su cui il presidente Domenico Giani,
già Capo della Gendarmeria vaticana per vent’anni, probabilmente non poteva
rispondere, ma Calabrò come giornalista potrà darci qualche insight. Grazie,
grazie mille.
Calabrò: Buongiorno, nel mio intervento infatti parlerò di quanto è avvenuto più o meno
negli ultimi trent'anni, che è l'argomento di approfondimento di questo mio nuovo libro, in
particolare nel corso degli ultimi due pontificati, ma anche con riferimento al pontificato di
Giovanni Paolo II. Cioè io tratto di qualcosa che non è più cronaca, ma che indica linee di
tendenza e di ricerca per la storia. Man mano che procedevo agli approfondimenti per il mio
libro, mi sono sempre più resa conto che emergevano fatti, e mi piace sottolineare la parola
fatti, quindi non di dietrologie, che chiamavano in causa, nelle vicende vaticane, l'operato di
servizi segreti di varie entità statali straniere, che hanno giocato un ruolo non piccolo nella
transizione vaticana da Benedetto a Francesco, e nei vari, successivi, scandali che si sono
succeduti, compresi quelli finanziari.
Su un altro fronte un intero capitolo del libro è dedicato anche alla assenza in Vaticano,
di un gruppo di spie professionali, su cui si è molto scritto in passato, e il mio capitolo si intitola
“ Le spie che non esistono”. Perché appunto, come diceva il comandante Gianni, non esistono
ufficialmente e non esistono come corpo strutturato di intelligence. Ma come scrivo,
dilettantismo e improvvisazione in questo settore hanno esposto a gravi rischi lo Stato più piccolo del
mondo, soprattutto in concomitanza con la gestione poco trasparente dei soldi - negli anni 80 e 90 - da parte
dello IOR - e a partire dal 2013. - da parte della Segreteria di Stato - in quanto si sono inseriti soggetti esterni
alla Santa Sede
Prima di tutto però vi vorrei condurre oggi, visto che il caso ci ha portato a questo, proprio
nella giornata di oggi, a un'operazione intelligence, diciamo così, in corpore vivo. L’intelligence
non è solo storia solo dell'intelligence, ma è materia viva, le operazioni sono hic et nunc,
svolgono una funzione in un certo momento per determinare certi effetti, siano diplomatici,
economici, oppure in genere, di influenza.Oggi per puro caso l'attualità ci dà occasione di
vederne una in atto. Ho aspettato due giorni a scrivere perché il sito Vatican.va è il sito ufficiale
della Santa Sede e dello Stato Vaticano, quindi quello che trasmette all'esterno le parole del
Santo Padre, quello che dà conto agli utenti, ( che sono
milioni in tutto il mondo ) sull'attività dei vari corpi e dei vari uffici che ci sono in Vaticano, e
anche degli stessi M vaticani, che tra l'altro sono una fonte grandissima di provvista per la
Santa Sede, perché i loro introiti aiutano ad alimentare il funzionamento della Santa Sede.
Ora, da mercoledì mattina presto, intorno alle otto, il sito Vatican.va. è risultato offline, per due
giorni e mezzo, tre, totalmente offline, cioè non accessibile né dai computer né dai mobili,
quindi dal mobile, sia dai telefonini che dagli iPad, eccetera, che tra l'altro sono lo
strumento maggiore con cui le persone si connetono al Vaticano.
Ora questo è avvenuto in coincidenza con un fatto, diciamo così, diplomaticamente rilevante,
cioè la visita in Vaticano di Olena Zelenska, la moglie del premier ucraino, che ha passato
praticamente un'intera giornata in Vaticano, cioè nel senso è stata ricevuta dal Papa, poi è
andata all'udienza generale, e a salutare i bambini ricoverati all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù,
che come voi sapete è un ospedale vaticano, bambini ucraini martoriati dalla guerra che
vengono lì curati, e poi, ancora, ha partecipato nel pomeriggio alla Messa celebrata dal
Cardinale Matteo Zuppi, che è l'inviato del Papa per l'Ucraina, nella Basilica di Santa Maria
Trastevere per la pace. Tutto ciò ha coinciso con i mille giorni della guerra in Ucraina. IIl sito a
è tornato online solo sabato 23 pomeriggio, quindi per tre giorni e mezzo è stato diversamente
accessibile, anche a motivo delle contromisure che sono state fatte dallo Stato Vaticano
per cercare di impedire una penetrazione attraverso il sito e quindi le architetture
informatiche.
Ora è chiaro che quando questa cosa che è capitata fa parte di quella diciamo guerra ibrida che
ormai si combatte in varie parti del mondo e del pianeta. Nel 2022 fu mandato offline il sito del
Parlamento europeo quando i paesi europei approvarono il loro sostegno all'Ucraina e così via.
Quindi questa è una trasformazione che è avvenuta negli ultimi anni di attività di influenza che
ovviamente sono supportati da stati, cioè non sono frutto di singoli, dello smanettone
hacker eccetera. L’analisi di questi fatti è sempre un'analisi geopolitica. E raggiunge poi diversi
livelli di gravità.
Un precedente ci fu appunto nel novembre del 2022 anche contro il Vaticano quando il Papa fece
un'intervista rimasta famosa alla rivista dei gesuiti americani “America” in cui per la prima volta
di fatto sosteneva con forza la responsabilità russa per l'invasione dell'Ucraina e il blocco
del sito ddirittura durò giorni, giorni, giorni. Quindi questo è un nuovo aspetto che
voglio sottolineare del tentativo di influenza, di condizionamento da parte di entità
statali straniere sul Vaticano in occasione di alcuni particolari momenti o crisi.Nel mio
mio libro faccio riferimento ad altre cose che ai cyberattacchi avvenuti poco prima che ci
fosse siglato la prima volta, cioè nel 2020, l'accordo transitorio con la Cina per la nomina dei
Vescovi. Questo è stato un attacco che poi è stato studiato dagli analisti cyber e risultava in
modo molto preciso. Fu mandata una mail esca addirittura al Sostituto della segreteria di
Stato ed è un fatto che non è noto al pubblico, ma che nel mio libro è analizzato in
modo preciso in base a riferti di analisti cyber.
Un altro caso è accad uto proprio durante la transizione tra i due pontificati, cioè tra
Benedetto e Francesco, quando due soggetti italiani però anche di nazionalità
statunitense vennero arrestati in Italia per attività cyber che poi sono stati in primo
grado condannati a svariati anni di carcere, e mano a mano che veniva avanti l'indagine, gli
investigatori riscontrarono che questi signori erano particolarmente interessati alla transizione
vaticana, riuscirono ad entrare nei siti vaticani tramite un'email della Fondazione policlinico
Gemelli e loro erano proprio interessati alla transizione vaticana e alla transizione
finanziaria vaticana, perché vennero resi target alcuni personaggi vaticani protagonisti delle
riforme finanziarie come l'attuale, ancora attuale, presidente dello IOR, de Franssu, che
furono soggetti a specifici attacchi. Quindi questa è secondo me la modalità più
recente che noi possiamo documentare negli ultimi anni. Naturalmente rimane in piedi
l’intelligence classica, quella di influenza o del lavoro di agenti stranieri in Vaticano. Parliamo in
questo caso dell'attività di addetti culturali, di attaché di ambasciate, visto che
normalmente i numeri 2 e i numeri 3 con copertura diplomatica, sono veri e propri agenti.
Questo noi lo sappiamo per tutte le ambasciate e quindi anche per quelle presso il Vaticano.
In più il Vaticano ha un ruolo molto particolare per il mondo cosiddetto delle spie. Infatti il l
Vaticano duplica sul territorio italiano la presenza diplomatica e quindi la presenza di personale
che può essere utilizzata in attività intelligence. Questo è molto chiaro perché ogni
ambasciata ovviamente ha i suoi funzionari, ha il suo personale di segreteria, quindi
questo rende il Vaticano particolarmente appetibile. Anzi dal punto di vista geostrategico il
Vaticano per attività intelligence è addirittura più importante della stessa Italia che pure
ospita questa enclave statale sui generis nella suo territorio, questo piccolo stato che è il
Vaticano.
Quindi ritengo che sia stata molto forte questa influenza negli ultimi 20-30 anni e siamo
passati da forme più classiche, a forme invece più sofisticate, attuali e moderne come quelle
degli attacchi cyber.
Intendo poi sottolineare una cosa che secondo me è molto importante, cioè il Vaticano e il
Papa soprattutto, è un player globale, è uno dei pochi player globali perché possiamo parlare di
Stati Uniti, possiamo parlare di ovviamente Russia, possiamo parlare di Cina, anche
dell’United Kindom , ma se poi dobbiamo restringere il campo a quelli che sono i veri player
globali dobbiamo aggiungere il Vaticano e basta. Cioè la stessa Italia non ha questa forza
su tutto il globo, cioè dall'America del Nord all'America del Sud, dal Sud Africa al Myanmar,
cioè non ha lo stesso peso. Come diceva il comandante Giani è chiaro che la presenza delle
nunziature in tutti i paesi del mondo, in modo così capillare e quindi anche in rapporto con i
missionari presenti in loco eccetera, costituisce per il Vaticano una fonte, una fonte infinita di
informazioni che nemmeno forse gli Stati Uniti si possono permettere. Sono fonti di
informazioni che fluiscono regolarmente dai vari angoli del globo verso il Vaticano
mentre uno Stato deve impiegare centinaia, migliaia di uomini in attività non
diplomatiche sul campo e questa è una, diciamo, soprattutto in anni di restrizioni
economiche e di restrizioni di attività all'estero, sicuramente una condizione che si è fatta molto
sentire. Da qui l'appetibilità del Vaticano come fonte di queste notizie. Naturalmente è un particolare
rapporto tra Vaticano, e l'Italia che è lo Stato dove lo Stato del Papa è incuneato. Tanto è
vero che per esempio nel famoso caso della suora colombiana Cecilia Nunez che
fu rapita nel 2017 che venne all'onore delle cronache durante il processo per l'acquisizione
del Palazzo di Londra diSloane Avenue, alla fine la suora è stata riportata a casa da una
collaborazione tra Gendarmeria Vaticana e Servizi Segreti Italiani dell'AISE e c'è stato un
ringraziamento ufficiale del Vaticano e della suora ai servizi segreti italiani per questa
attività a favore della religiosa che era detenuta insieme anche a un missionario italiano, da
cui l'intervento dei nostri agenti dell'AISE.
È chiaro che in tutto ciò si possono anche creare delle commistioni per esempio la
vicenda del corvo, del primo corvo cioè dell'attività che si si sviluppò nel corso dell'ultimo anno
di Benedetto XVI. È evidente che questa attività èda subito risultata non attività individuale
di una persona che lo faceva per motivi ideali eccetera.
A questo proposito voglio fare riferimento al fatto che è stato ripubblicato nel 2013 proprio appena dopo la fine del pontificato di Benedetto XVI un libretto che io vi consiglio che è un libretto scritto dall'ex caporedattore ANSA, ormai
deceduto, Annibale Palosca, che scrisse un volumetto “Benedetto tra le spie. ”Si trattava di Benedetto XIV cioè il papa dell'inutile strage della prima guerra mondiale perché dagli archivi sia italiani dello Stato maggiore sia vaticani è poi emerso che un addetto di camera
del Benedetto XIV era un agente del austrungarico per cui tutto il materiale di informativo
che finiva sul tavolo di Benedetto XIV prendeva poi la strada dei nostri nemici e addirittura
ci fu un episodio di un gravissimo attacco ad una nave che trasportava i nostri militari e che
venne affondata in base alle informazioni fornite agli imperi centrali da questa persona che
si chiamava Monsignor Gerlash, poi fuggito in Svizzera ed è stato condannato in contumacia
all'ergastolo per spionaggio.Questa storia è tutta ricostruita in questo libro di Paloscia con
delle assonanze pazzesche con la storia di Benedetto XVI . Chi cercò di sistemare questa
situazione fu un funzionario italiano che si chiamava Monti, Carlo non Mario, mentre Mario fu il
nostro presidente del consiglio durante quel periodo molto turbolento per la Santa Sede
alla fine del Pontificato del predecessore di Papa Francesco. Un’altra situazione che riguarda
sempre operazioni intelligence - non c'è altro modo di classificarle - è quella in cui è
rimasto coinvolto il Cardinale Pell per esempio. Dagli atti del processo in Australia è
emersoinfatti che venne lanciata nei suoi confronti un'operazione intelligence che si
chiamava Operazione Tethering cioè Incatenamento quando non c'era nessuna denuncia
per abusi nei suoi confronti. Questa operazione è andata avanti per anni,veramente anni
senza che nessun accusatore si facesse avanti. E’ chiaro che in quel momento il
Cardinale Pell dovendo prendere in mano la questione delle riforme finanziarie della Santa
Sede era un target molto particolare. Non mi scandalizzo assolutamente che questo
avvenga è sempre avvenuto nel corso della storia . Ad esempio nel libro ricordo un altro
episodio. E’ riportato nel capitolo dedicato alla Francia perché la Francia ha sempre avuto
un rapporto particolare con il Vaticano fino all'84, al Concordato siglato con Craxi tra
Casaroli e Craxi. Ade esempio la sicurezza del Papa non era affidata ai servizi italiani era
affidata ai servizi francesi e l'avviso di un possibile attentato a Giovanni Paolo II fu
portato in Italia dal Conte de Marache che era il capo dello Sdèce . Nel suo libro di memorie
“Le Secrets des Princes”, i Segreti dei Principi, ha rivelato di aver
avvisato la Santa Sede dell'imminenza di un attentato a Giovanni Paolo II. Un capitolo di
questo libro è dunque dedicato al ruolo e all'influenza della Francia e ricordo che per esempio
con Benedetto XV un cardinale francese che era veramente molto legato al Papa, praticamente
passava tutte le informazioni sulla volontà del Papa di aprire al Re di Prussia, direttamente al re di
Francia, con questo creando un danno enorme per la Santa Sede,visto che l'Italia e gli altri stati
gli altri stati cattolici si sentirono traditi, poichè la Prussia era governata da un imperatore che era
era protestante
Questo è avvenuto nel 1700 sono state scritte tesi di laurea su questa vicenda. Situazioni del
genere sono arrivate fino ai nostri giorni cioè quando è scoppiato il primo grande scandalo che
ha invertito l'agenda di Papa Francesco perché l'ha detto lui pubblicamente in un viaggio,
tornando da un viaggio all'estero, è stata la vicenda che ha coinvolto un monsignore
dell'Apsa che è stato arrestato e questo monsignore è stato arrestato insieme a un agente
italiano dell'Aisi che faceva un trasporto su aerei di valuta per decine di milioni di euro su un
aereo della compagnia CAI, la compagnia dei servizi segreti italiani. C’è stato un procedimento
giudiziario ecco quindi noi parliamo di fatti emersi nelle cronache o addirittura che hanno
portato a indagini giudiziarie quindi sono talmente emersi che è entrata la giustizia a
sanzionare questi comportamenti è una cosa appunto che è sempre successa è una cosa che ci
fa guardare con un occhio diverso questa transizione che è avvenuta anche con Papa Francesco:
si è trattato di tentativi di influenzare il governo della Chiesa di indirizzarlo secondo gli interessi
delle varie potenze. Un altro esempio è il caso di Monsignor Viganò che è stato poi il
vescovo scismatico che è stato scomunicato a giugno di questo anno si riconnette
strettamente alla attualità degli Stati Uniti di questo periodo cioè all'elezione del nuovo
presidente Trump, sono connessioni da tenere presente.
Vorrei concludere con una piccola citazione. Quando i cardinali entrano in conclave per eleggere
il nuovo Papa giurano non solo di non rivelare quello che succederà ma di essere liberi da
ogni condizionamento di potenze straniere. Questo vuol dire che c'è la consapevolezza da
parte della Chiesa Cattolica in un momento apicale per lei, cioè la scelta del nuovo Pontefice,
del fatto che potenze straniere possono cercare di influenzare l'elezione del Pontefice.
Anchee nella prospettiva di un futuro conclave dobbiamo tenere presente che la Chiesa
Cattolica ha esattamente la consapevolezza di essere all'interno del mondo, di essere
quindi sottoposta anche agli stop and go,in una posizione delicata. E oltre alla diplomazia,
prima e dopo la diplomazia, si innescono anche queste forme di influenza attraverso veri e
propri agenti segreti.
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