IL FILM “CONCLAVE”, TRA TRONO E ALTARE, E IL GIURAMENTO DEI CARDINALI
di Maria Antonietta Calabrò
Recensioni un po’ scandalizzate su “Avvenire” e su “Vita e Pensiero” con il film “Conclave” in sostanza tacciato di guardare molto al Trono ( le dinamiche di potere) e poco all’Altare (il senso del sacro e il mistero della fede). Non mi sembra esattamente così, perché l’ambizione degli uomini, comunque, anche nel film, sarà soggetta a un potere, sì, ma di Dio.
La Chiesa cattolica, con i suoi riti e le sue liturgie interne, è da sempre molto più realistica dei suoi difensori d’ufficio. Anche quando si tratta di potere. Tanto che il giuramento che cardinali pronunciano nella Cappella Sistina prima di iniziare le votazioni per eleggere il Papa non riguarda solo l’obbligo di segretezza, ma - ed è una parte poco nota e su cui si riflette ancora meno - giurano “ di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell'elezione del Romano Pontefice". Una parte sostanziale del giuramento riguarda insomma proprio l’influenza del potere.
Che direbbero poi i critici se sapessero che il Vaticano ha persino aiutato lo scrittore Robert Harris, autore del best seller che ha ispirato del film . “E’ un romanzo sul Conclave ma il mio progetto è serio, mi aiutate?” Nell’estate del 2015 Harris chiese di fargli visitare di prima mattina immersi nella quiete di spazi senza pubblico, la casa Santa Marta, e oltre alla basilica di San Pietro e alla Cappella Sistina, i Giardini Vaticani e alcuni uffici della Curia, in particolare quelli del Decano del Sacro Collegio e la Segreteria di Stato. E di avere ragguagli sui meccanismi e i riti del Conclave.
C’era da stupirsi del soggetto: il Conclave, visto che Papa Francesco era stato eletto da poco più di due anni. La narrativa prevalente non solo in Italia, ma a livello globale -già in quell’anno- era che Bergoglio stesse per morire. Ho descritto approfonditamente “i presagi di morte” che hanno accomunato Benedetto XVI (nell’ultimo anno prima della sua rinuncia, e Papa Francesco, nel corso di tutto il suo pontificato nel capitolo IV del mio libro “IL TRONO E L’ALTARE”.
Come recita un detto popolare italiano, però, a parlare o addirittura ad augurarsi della morte di qualcuno, gli si allunga la vita.
Così il libro di Harris uscì nell’ottobre del 2016 con una nota dell’autore che specificava che “nonostante alcune superficiali somiglianze , il defunto santo padre descritto in “Conclave” non intende essere il ritratto dell’attuale Papa”,cioè Bergoglio. Anche l’uscita del film (anche quando esso è stato ultimato), è stata ritardata per anni. Poiché un Conclave (vero) non era alle viste.
Adesso, in coincidenza con gli 88 anni di Papa Francesco, l’ultimo concistoro, e l’indizione dell’Anno Santo, il film è nelle sale di tutto il mondo, candidato agli Oscar, con un cast di eccezione , e una trama fiction, naturalmente, ma geniale perché tratta di dinamiche di potere non solo realistiche ma reali dentro il Vaticano e di istanze che si confrontano proprio adesso con la Chiesa cattolica ( come il ruolo delle donne e il problema del gender ).
“Il Vaticano del nostro film è pieno di figure manipolatrici e piuttosto oscure che fanno cose dubbie” ha dichiarato Ralph Fiennes, che interpreta la figura del Decano, il cardinale Lawrence. C’è ambizione e un po’ di corruzione, ma non si tratta solo di macchinazioni politiche. Soprattutto per Lawrence, la questione è chi sarà il giusto leader spirituale”.
L’ambizione degli uomini, insomma, e il potere di scelta di Dio.
Emergono i favoriti, tra cui i cardinali Bellini (Stanley Tucci) della Curia, Trembley, canadese di Montreal (John Lithgow), Tedesco di Venezia (Sergio Castellitto) e Adeyemi della Nigeria (Lucian Msamati), candidato ad essere il primo papa africano della storia
Tre le affermazioni cult : “E’ un Conclave, non una guerra! “ dice Lawrence, e Bellini gli risponde: “No, è una guerra e tu devi schierarti”.
"Nessun uomo sano di mente vorrebbe quel Trono...gli uomini pericolosi sono quelli che lo vogliono".
“Non troveremo mai un uomo contro di loro che non abbia nessun tipo di macchia”.
Che dire poi del ruolo delle donne nella Chiesa, impersonato da Suor Agnes (Isabella Rossellini) che assiste i cardinali, ma che con la sua rivelazione imprimerà una svolta inattesa al Conclave: “So che il mio ruolo è quello di essere invisibile, ma nonostante ciò, Dio mi ha dato occhi e orecchie".
Update del blog pubblicato il 22 dicembre 2024 su Huffpost.it
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