IL TRIBUNALE DI COMO DÀ TORTO AL CARDINALE BECCIU E RAGIONE A MONS. PERLASCA: “ACCUSE EVANESCENTI “
NESSUN COMPLOTTO DIETRO LA "PERDITA " DEL CARDINALATO.
di Maria Antonietta Calabrò
Il ricorso del cardinale Angelo Becciu contro monsignor Alberto Perlasca e la sua amica Genoveffa Ciferri e’ stato respinto dal Tribunale di Como, seconda sezione civile, giudice Lorenzo Azzi .Con una sentenza depositata il 10 novembre 2022, lo stesso Tribunale ha condannato Becciu a rifondere le spese processuali a Perlasca e alla Ciferri (più di 20 mila euro ciascuno ) e a risarcire per il danno subito Perlasca per 9 mila euro.
Ma al di là di questo, nella motivazione della sentenza emerge chiaramente che Perlasca (ex capoufficio amministrativo della Segreteria di Stato e testimone dell’accusa al processo in corso in Vaticanoper la compravendita del Palazzo di Londra) e la sua amica a Ciferri non hanno ordito alcun complotto ai danni del cardinale , nessun atto persecutorio, nessuna “ forma di vendetta tesa a pregiudicare o danneggiare “ Becciu “nel tentativo di riabilitare l’ ormai compromessa posizione di monsignor Alberto Perlasca”, come ha sostenuto nel suo ricorso il cardinale . Le accuse di Becciu nei confronti di Perlasca sono state definite dal giudice di “ assoluta evanescenza - e non di mera infondatezza - che ammanta la pretesa ( di Becciu ) rivolta nei confronti di Perlasca, e giustifica la condanna (del cardinale) per abuso dello strumento processuale”.
Quanto poi alle azioni della Ciferri, il giudice non ha ritenuto che nell’ incontro con Becciu del 10 luglio 2020 , in cui la donna lo avrebbe rimproverato di non aver fatto nulla per Perlasca e lo avrebbe accusato di aver “ordinato al medico di prescrivere una dose massiccia di sedativo così da eliminarlo ‘“, e minacciato che avrebbe perso la sua “berretta cardinalizia” , sia stata superata la soglia dell’illecito penale . Nessun illecito neppure nell’ incontro tra la Ciferri e il fratello del cardinale, Mario, in cui Becciu era stato definito dalla donna “come un uomo morto”, cui sarebbe stata tolta la berretta cardinalizia e che sarebbe finito in carcere.
Questo riferimento alla cosiddetta “ decardinalizzazione” ( in realtà la sospensione dalle prerogative del cardinslato decisa da Papa Francesco nel settembre 2020 ) e’ stato centrale nel decidere la causa, in quanto il giudice sottolinea che , si legge nella sentenza, “ non risulta allo scrivente che , nel diritto canonico, la perdita della gerarchia di cardinale dipenda dalla volontà di ex agenti segreti”, cioè la Ciferrri, che, oggi in pensione, sostiene di aver lavorato per anni come analista del Cesis , il vecchio organismo di coordinamento dei servizi segreti italiani.
Della vicenda aveva parlato SE Becciu nel corso della sua deposizione davanti al Tribunale vaticano e nelka menoria difendiva depoditata agli atti. (https://www.justout.org/single-post/becciu-s-version-chapter-four-the-administrative-office-and-mons
La sentenza ( in primo grado) ha rilievo in vista della prossima e attesissima testimonianza ( il 24 e 25 novembre ) di monsignor Perlasca davanti al Tribunale vaticano.
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