“LE REGOLE DEL GIOCO” E “LE SPIE CHE NON ESISTONO”
Il "caso Mancini" e il processo vaticano sullo scandalo del Palazzo di Londra.
di Maria Antonietta Calabrò
Quando il protagonista de “La Casa Russia” (Sean Connery nel film tratto dal best seller di John Le Carrè) viene incaricato di presentare “la lista della spesa”, cioè la lista delle domande cui bisogna ottenere risposte dai sovietici , viene istruito dall'MI6 sul fatto che quello che quello che si chiede è importante per le risposte che si ottengono ma forse in maniera equivalente anche per quello di cui non si parla.
Questo vale a ben guardare per il contenuto del libro di memorie “Le Regole del gioco” scritte da Marco Mancini per decenni ai vertici dei servizi segreti italiani, che ha dovuto lasciare il DIS nel luglio 2021. Vale per ciò che c'è ma anche per ciò che non c'è.
Il faccione romagnolo Mancini è diventato noto al grande pubblico dopo che la trasmissione Report di Sigfrido Ranucci ha mandato in onda un filmato ripreso da una professoressa sul piazzale dell’autogrill di Fiano Romano poco prima del Natale 2020 in cui Mancini incontrava l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi per consegnargli , tra uno scambio e l'altro, come strenna un dolce tipico di Cesena, "I babbi", appunto. Tanto che la famosa trasmissione di Ranucci era stata intitolata "Babbi e spie".
Nel libro Mancini a pagina 310 delle sue Memorie segnala "una coincidenza " , alla quale gli oltre due anni passati da allora danno una prospettiva storica interessante.
La trasmissione sulla consegna dei Babbi viene messa in onda il 3 maggio 2021. "Ecco, come siamo arrivati a questo incontro?" - si domanda Ranucci. E si risponde: "Dopo aver indagato sui finanziamenti della Segreteria di Stato vaticana ed in particolare sul ruolo del sostituto della Segreteria di Stato, il cardinale Angelo Becciu...." . La risposta sul legame tra le due storie che si dà Ranucci è questa (anch'essa riportata da Mancini): "... a un certo punto al suo fianco spunta una donna misteriosa Cecilia Marogna, che diventa una sorta di servizio segreto parallelo al servizio del cardinale. Lei gioca a fare un po' la Mata Hari a un certo punto però che cosa c'entra con l'incontro tra Matteo Renzi e l'agente segreto?" La risposta di Ranucci è: "E' che la Marogna a un certo punto poteva diventare lo strumento per delegittimare i vertici dei servizi di sicurezza nominati dal governo Conte e a beneficiarne sarebbe stato proprio l'uomo che incontra Renzi all'autogrill".
Poche righe dopo a pag 311 Mancini però aggiunge in modo netto nel libro pubblicato ad ottobre 2023 : "Non conosco il cardinale Angelo Becciu, nè conosco Cecilia Marogna".
In ogni caso nel dicembre 2020 Becciu era stato già costretto da Papa Francesco a dimettersi da Prefetto delle Congregazione delle cause dei santi e sospeso dalla prerogativa di entrare in Conclave, e Cecilia Marogna arrestata a Milano.
Mancini (ormai arrivato quasi alla pensione ) dovrà lasciare i servizi segreti italiani nel luglio 2021,cioè il mese che vide anche il rinvio a giudizio per il processo di Londra di dieci imputati e l'inizio del dibattimento il 27 luglio 2021 davanti al Tribunale vaticano presieduto da Giuseppe Pignatone.
L'anno successivo, il 21 marzo 2022 il prefetto Franco Gabrielli, all'epoca dei fatti, autorità delegata per la sicurezza del governo Draghi a Mix delle Cinque, di Rai Radio1, rispondendo a Giovanni Minoli che gli chiedeva : "Perchè Mancini è stato invitato ad andarsene in pensione per l'incontro con il senatore Matteo Renzi ? disse: "Non è stato invitato con riferimento a quella vicenda ma per tutta una serie di altre questioni che non è il caso di approfondire". Ma queste altre questioni scrive Mancini nel libro non gli sarebbero "state contestate".
Bisogna ricordare però che Mancini, dopo gli anni dell' antiterrorismo e dell'impegno in Medioriente e del controspionaggio in particolare contro i russi ha servito sotto 4 diversi presidenti del Consiglio (Renzi, Gentiloni,Conte 1, Conte2 ) gestendo presso il DIS (Dipartimento per le informazioni per la sicurezza, organismo di coordinamento dei servizi segreti italiani ) i cordoni della borsa , cioè l'amministrazione riservata dei fondi dei servizi segreti ( di cui Mancini tratta in una parte del libro scrivendo, in sintesi, che si sarebbe trattato di un incarico che gli avrebbe procurato molti nemici).
Ma bisogna tenere presente che l' Autorità delegata per la sicurezza del governo di Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, ha pubblicamente definito il libro di Mancini "trash" , difendendo gli attuali vertici dei servizi segreti che lo hanno voluto a casa .(https://www.huffingtonpost.it/politica/2023/10/20/news/volano_stracci_nei_servizi_manotovano_e_la_lezione_di_confucio_contro_il_libro_di_mancini-13826373/)
Resta in ogni caso significativa per l' osservatore esterno la coincidenza temporale tra il pensionamento di Mancini e l'inizio del processo vaticano.
E una curiosità degna di nota è anche il fatto che Mancini ha lo stesso avvocato, Luigi Panella, di Matteo Renzi e di Enrico Crasso, il gestore per trent'anni delle finanze vaticane, nei cui confronti il Promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi ha chiesto una condanna a 9 anni e 9 mesi di carcere, oltre all' interdizione perpetua dai pubblici uffici, e una confisca di beni pari a 109.811,995,00 (nella Requisitoria scritta del Promotore di giustizia sono anche ricostruiti alcuni flussi di denaro che dalle società lussemburghesi del finanziere Raffaele Mincione sarebbero arrivati via Dubai a Santo Domingo nella disposnibilità di Crasso).
Nel corso del processo Cecilia Marogna ha depositato ampie memorie in cui ha descritto i suoi rapporti con alcuni vertici apicali dei servizi segreti italiani, in particolare con il generale Luciano Carta di cui ha rivendicato insieme a Becciu la nomina a capo dell'AISE nel novembre 2018, ma la lista testi al riguardo non è stata ammessa dal Tribunale vaticano. Il suo avvocato Fiorino Ruggio in Aula ha fatto intendere che una parte dei denari ricevuti dalla donna sarebbero poi transitati verso altre società su cui non sono state svolte Indagini. Alla sua attività di intelligence la donna ha attribuito la possibilità di liberare una suora colombiana rapita in Mali, suor Cecilia, adducendo questa motivazione come causale delle centinaia di migliaia di euro ricevute dalla Segreteria di Stato su impulso di SE Becciu.
Circostanza invece del tutto smentita dalle modalità della liberazione dellla religiosa avvenuta l'11 ottobre 2021 , grazie all'AISE guidato da Gianni Caravelli e al lavoro della Gendarmeria, ringraziati ufficialmente dal Vaticano.
Marogna ha detto inoltre di aver cercato nel 2020 un contatto con Marco Mancini. Ma Mancini afferma nel libro in modo perentorio di non conoscerla.Nè di conoscere Becciu.
Ufficialmente le spie del Vaticano non esistono. E dal punto di vista istituzionale è sicuramente così. Mentre dilettantismo e improvvisazione in questo settore hanno esposto a gravi rischi lo Stato più piccolo del mondo, soprattutto in concomitanza della gestione poco trasparente dei soldi - negli anni Ottanta e Novanta - da parte dello IOR, e a partire dal 2013 da parte della Segreteria di Stato, come ha puntualmente messo in luce il saggio dello storico francese DeNoel nel suo libro "Le Spie del Vaticano".
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