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MARTELLI,FALCONE, LA MAFIA RUSSA E GLI AUDIO DI MESSINA DENARO SU UCRAINA, PUTIN E ZELENSKY


Intervista pubblicata du Huffpost.it il 23 maggio 2022 in occasione del trentennale della strage di Capaci. Viene qui riproposta dopo la pubblicazione degli audio di Matteo Messina Denaro ( condannato all'ergastolo per la strage di Capaci) in cui il boss di Cosa Nostra difende Putin e l'invasione dell'Ucraina

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Nella foto: la copertina del libro su Putin trovato nel covo di Messina Denaro dopo il suo arresto.



MARTELLI: “FALCONE MI DISSE CHE LA MAFIA RUSSA ORMAI AVEVA PRESO IN MANO LO STATO. A GIUGNO SAREBBE STATO A MOSCA”.

Il 23 maggio 1992 , un quintale di tritolo mette fine alla vita di Giovanni Falcone. In questi giorni si ricordano le polemiche, i tradimenti dei suoi colleghi. Ma non si ricorda su cosa stava lavorando negli ultimi mesi, Falcone come Direttore degli Affari penali del Ministero della Giustizia, guidato da Claudio Martelli. Una traccia la troviamo nel libro di Martelli, in libreria proprio per trentesimo anniversario della strage di Capaci ( “Vita e persecuzione di Giovanni Falcone”) .

In un capitolo Martelli cita un brano del libro scritto da Falcone a quattro mani con Marcelle Padovani , “ Cose di cosa nostra” in cui il magistrato descriveva la trasformazione della mafia, delle varie mafie ,a partire da Cosa nostra siciliana, in “ mafia universale” . Dai connotati molto particolari: insieme “arcaica e cyber”.

Martelli partiamo da qui . Che vuol dire “mafia universale” ?

“ Falcone non era né uno sciamano nè un profeta, aveva una mente lucidissima e ha continuato a farla funzionare , libera ed indipendente , fino all’ ultimo, a pieno regime. Lui pensava che in tutto il mondo cominciava a prendere forma al’ inizio degli anni 90 un modello unitario , fondato sulla forte tradizione di singoli gruppi etnici e e su una straordinaria capacità di controllare il loro territorio grazie anche all’ humus complice di parti dello stato e del potere politico. Ma che ciò cominciava ad avvenire con un modello unitario e una vera e propria omologazione dei modelli di organizzazione criminale per cui sarebbe stato difficile distinguere tra i metodi della yakuza, delle triadi cinesi e di Cosa nostra. Falcone pensava che le barriere linguistiche avrebbero rallentato questo processo, ma poi l’avvento del web e di Internet lo ha accelerato in modo esponenziale. Falcone infine aveva già allora messo in evidenza che si stava radicando nei rapporti reciproci tra le mafie il baratto ( cocaina in cambio di eroina ad esempio, ) che metteva al riparo da “ pericolosi “ trasferimenti di danaro, pericolosi in quanto intercettabili dall’ antiriciclaggio “.

Come Direttore degli Affari penali del ministero di Giustizia da lei guidato, Falcone aveva stabilito nell’ultimo anno di vita un rapporto di collaborazione internazionale , direi , inedito con il Procuratore generale russo Stepankov. Dobbiamo ricordare che il Muro di Berlino era crollato alla fine del 1989 , e così lo Stato ex sovietico ( e anche i suoi satelliti) era letteralmente collassato. Ci può parlare di questa collaborazione?

"Con Stepankov Falcone creò un solido legame di collaborazione nell’ ultimo anno, cioè a partire dal 1991, tanto che nel giugno del 1992 si doveva a recare lui stesso a Mosca, dopo che Stepankov era stato a Roma nel febbraio 1992 . Stepankov lo mise al corrente di quello che era avvenuto durante la transizione seguita alla caduta del Muro di Berlino. Portò alla Procura di Roma documentazione emersa dagli archivi dell’ ex PCUS , relativa all’ esistenza su territorio italiano di una struttura paramilitare denominata, per semplificare, “ Gladio rossa” e altri documenti relativi ai finanziamenti all’allora PCI , che erano continuati ben oltre il 1989 ( fino a quella data gli eventuali reati erano prescritti) . Ma Stepankov parlò a Falcone anche  di accadimenti nuovi, della trasformazione della mafia russa che gli disse - e Falcone me lo raccontò - aveva ormai preso in mano lo Stato russo. Non c'era piu bisogno di corrompere o di infiltrare: i mafiosi russi erano diventati lo Stato, avevano una completa mano libera perchè lì era caduto giù tutto. Tanto che nell’ottobre del 1993 , l’allora presidente dell' Antimafia italiana Luciano Violante dichiarò: "La capitale mondiale della criminalita' organizzata non e' piu' Palermo, e' Mosca”.

La scrittrice americana Clare Sterling in un libro uscito due anni dopo l' attentato di Capaci ," Un mondo di ladri" , descrive l' alleanza planetaria che era stata prevista da Falcone e in un 'intervista al Corriere della Sera affermò che secondo lei il "delitto Falcone fu anche un segnale alla mafia russa cioè che Cosa Nostra voleva dimostrare cosi' di essere la piu' forte" . Proprio in quel maggio del 1994 Il direttore dell' Fbi, Louis Freeh, aveva lanciato l' allarme sull' alleanza planetaria tra mafia siciliana, mafia russa, e colombiani anche per pericolosissimi traffici di materiale nucleare dall' ex Urss.  Esattamente quello che sosteneva la Sterling. Secondo la scrittrice la Russia e gli altri Paesi dell' ex Urss stavano per trasformarsi in Stati della mafia. Era molto avanti in questa trasformazione. “. Che ne pensa?

“ Sono rimasto impressionato del fatto che il suo ultimo intervento pubblico prima di essere ucciso, Falcone l' avesse dedicato proprio a questi scenari internazionali che la Sterling che lui conosceva e stimava, ha approfondito nel libro da lei citato. Undici giorni prima di morire, il 12 maggio '92, Falcone aveva partecipato come relatore , a un convegno internazionale organizzata dal Research Institute for the Study of Conflict and Terrorism di Londra In quell'occasione aveva svolto  un intervento preoccupato nel quale delineava le nuave alleanze della mafia con le altre organizzazioni criminali internazionali. Un discorso che suonava proprio come il campanello di allarme per la strategia planetaria di Cosa Nostra siciliana che si sta avvantaggiando enormemente del crollo dei paesi dell'Est eurapeo, delle nuove opportunità offerte da mercati deboli e penetrabili, e dell'unificaziane europea.Falcone era molto avanti, molto più di altri esperti, nell' individuare le tracce dell' attività della mafia siciliana all' estero. Falcone ha intravisto subito le possibilità di complicità e collusione tra Cosa Nostra e le altre "mafie”. Proprio per questo aveva stretto la collaborazione internazionale,in particolare con l’ FBI di Louis Freeh. E fu grazie a Freeh che poté interrogare Buscetta in Brasile. Anche se negli ultimi tempi era preoccupato perché di pentiti non c’è ne erano più, e questo voleva dire che la mafia stava cambiando. Il lavoro di Falcone venne molto apprezzato  dagli americani. E fu l’unico magistrato al mondo ad essere ricevuto da un Presidente degli Stati Uniti. Allora alla Casa Bianca c’era Bush padre.”








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