“MUCHAS OTRAS MENTIRAS” , così sbottò il Papa che ha voluto che fosse pubblicata la sua telefonata
Papa Francesco ha personalmente autorizzato il Promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi a depositare e far ascoltare in Aula l’audio della telefonata fatta registrare e ascoltare da persone estranee alla Santa Sede dal cardinale Becciu. Lo ha affermato in Aula lo stesso Diddi a precisa domanda del Presidente del Tribunale,Giuseppe Pignatone. "Certamente ho l'autorizzazione del Superiore. ", ha detto.
Francesco infatti sa benissimo come sono andate le cose tra lui e Becciu, quando gli parlò “una sola volta” e “di fretta” (nonostante Becciu all’inizio del 2018 fosse ricevuto regolarmente tutte le settimane anche volte a settimana , o comunque almeno per le udienze di tabella tutti i martedì). La presunta autorizzazione su una vicenda che è costata alla Santa Sede oltre un milione di euro e che non ha portato alla liberazione di suor Gloria rapita in Mali nel 2017, liberata invece con un’operazione dell’AISE e la regia del Ministero degli Esteri italiano (viste le connessioni con il rapimento anche questo finito bene del padre Macalli )solo tre anni dopo, nell’ottobre 2021 . A quanto risulta a Justout il Papa si limitò a dire “Va bene , fai tu".
Nessun altra informazione fu data al Papa da Becciu per tre anni e tanto meno un 'informazione da parte di Becciu su dove fossero finiti i soldi. E dell’uso personale dei soldi da parte della sua coimputata Cecilia Marogna. Tanto che il Papa si ricordò del caso solo quando ci fu il rinvio a giudizio. Un segreto di Stato soprattutto per il Capo di Stato.
E quando nel maggio scorso il cardinale Angelo Becciu testimoniò in Aula per l’ennesima volta sulla vicenda della “liberazione” della suora colombiana, affermando che Francesco sapeva tutto e tutto aveva autorizzato, Francesco sbottò : “Muchas otras mentiras” “Molte altre menzogne”.
Significativamente nella telefonata che Becciu ha fatto registrare mentre parlava con il Santo Padre il cardinale nemmeno chiese se il Papa si ricordava di Cecilia Marogna. Eppure i tre capi di imputazione che lo riguardano al processo in corso (sul caso ) sono proprio in relazione alla Marogna, che a partire dalla seconda parte del 2018, quando Becciu non era più sostituto ricevette sui suoi conti da parte della Segreteria di Stato , spesi tutti nell’arco di due anni in acquisti personali e di generi di lusso. Pubblichiamo qui sotto l’istogramma delle spese della Marogna fino al prosciugamento dei fondi della segreteria di Stato mostrato nel corso del processo, durante la testimonianza giurata del numero due della Gendarmeria vaticana, il commissario De Santis.
La vicenda di questi soldi emerse su segnalazione nel 2020 dell’Interpol alla Gendarmeria ipotizzando oltre il riciclaggio , persino una truffa alla Santa Sede. Di questo Becciu fu informato subito, direttamente dalla Gendarmeria, ha promesso che i soldi sarebbero stati restituiti dalla Marogna o da lui stesso. Cosa che non è mai avvenuta.
E pochi mesi dopo, a febbraio 2021 nelle chat di famiglia ,trascritte nell'informativa della Guardia di Finanza al Tribunale di Sassari emerge oltre al fatto che Cecilia non si fa più viva e il cardinale si dimostra preoccupato per questo che in contemporanea cil cardinale Becciu si attiva per cercare di fare parlare la Marogna (“di alla cagliaritana “scrive in chat) con il padre Macalli ostaggio liberato già nell’ottobre 2020 :“ dille se devo parlare prima io con mac (Macalli) e se gli posso dire che la signora che gli vuole parlare è una che si è occupata per lui prigioniero”.
Cioè nel febbraio 2021 si cerca un contatto comunque sia con un prigioniero rapito e liberato (visto che suor Gloria rimarrà prigioniera ancora per mesi).
Negli stessi giorni, Becciu fa segnalare alla “cagliaritana” (chissà perchè?)un articolo di Vatican news in cui si dà conto che il papa ha firmato una legge che dà “sconti di pena e programmi di recupero per i condannati in Vaticano".
E la compagna del fratello Giovanna Pani risponde con emoticon di applausi e pollice sù.
Le chat di famiglia pubblicate nell’ informativa della Guardia di Finanza di Oristano, dimostrano anche la continuità negli anni dell'amicizia del clan familiare con Marogna (secondo la donna quella dei Becciu è la sua famiglia).
Rapporti affettuosi, ma c’è anche chi tra i parenti la apostrofa ,storpiandone il nome, e la chiama “La Rogna”.
Per difendersi dalle accuse di aver utilizzato indebitamente centinaia di migliaia di euro della Segreteria di Stato, quale migliore strategia difensiva che asserire di averli usati per liberare un ostaggio in Africa?
I rapitori , si sa, non rilasciano ricevute. Ed e’ questo anche il motivo per cui servizi segreti inglesi ed americani sono da sempre contrari al pagamento di riscatti. Non solo perché pagando si alimentano terroristi e bande criminali di ogni tipo, ma anche perché si crea un’area grigia in cui i soldi non si sa bene a chi in realtà vanno a finire.
Come mai il cardinale ha continuato ad invocare il segreto di Stato sulla vicenda anche nel maggio 2022 pur essendo stato da esso liberato dal Papa in persona?
Il segreto di Stato in ogni caso permaneva al momento della registrazione della telefonata fatta fare da Becciu il 24 luglio del 2021 a persona estranea alla Santa Sede e questo per l’art.116 bis del codice penale vaticano (antiVatileaks ) può portare a una condanna tra i 4 e gli 8 anni di carcere.
Leggi anche : https://www.justout.org/single-post/la-telefonata-con-il-papa-che-becciu-ha-fatto-registrare-a-sua-i
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