Processo Becciu : il “pane dei poveri “ esisteva sulla carta o meglio dentro un computer.
di Maria Antonietta Calabrò
Quasi mille (per l’esattezza 927) Documenti di trasporto merci (DDT), le cosiddette bolle di accompagnamento della merce , “da considerarsi falsi” , come scrive il Procuratore della Repubblica di Sassari, Giovanni Caria, sono stati “presumibilmente creati per giustificare da un certo periodo in poi l’incasso da parte della SPES (la cooperativa gestita del fratello del cardinale Angelo Becciu, nda) di cospicue somme di danaro dalla Diocesi di Ozieri”. E così precostituire la difesa dalle accuse giudiziarie sia in Italia che in Vaticano. Insomma creazione di prove false per difendersi dalle accuse.
I documenti falsi riguardano una presunta fornitura (pre datata al 2018 ) di ben 18 tonnellate di pane che sarebbero state inviate a moltissime parrocchie della Sardegna. Mentre le firme di chi avrebbe dovuto riceverle non sono state riconosciute dai presunti destinatari del cosiddetto “pane dei poveri”. Scarabocchi disconosciuti, secondo le indagini della Guardia di Finanza .
Insomma, secondo la procura di Sassari, il “pane dei poveri” esisteva sulla carta o meglio dentro il computer di chi ha creato i DDT falsi.
“Si sottolinea - ha scritto infatti Caria al promotore di Giustizia vaticano - il fatto che il falso verrebbe provato da documenti digitali rinvenuti nel corso della perquisizione e della conseguente consulenza informatica (con data di creazione corrispondente a quella dell’invio di documentazione difensiva nel vostro processo) e da dati acquisiti nell’archivio alloggiati”.
Questa storia che è stata illustrata dal Promotore vaticano Diddi durante l’udienza davanti al Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone il 24 novembre 2022 , dimostra che , oltre alla documentazione della registrazione della telefonata tra il cardinale Becciu e Papa Francesco, fatta eseguire ed ascoltare da persone estranee alla Santa Sede, quanto alla vicenda coperta da segreto di Stato dei tentativi asseritamente messi in atto per la liberazione della suora colombiana suor Cecilia rapita in Mali , anche i falsi DDT servivano a precostituire la difesa di Becciu nel processo vaticano.
Dalle chat della famiglia Becciu emerge inoltre che sarebbe stata proprio Cecilia Marogna ( che sarebbe stata impegnata secondo Becciu sul fronte della liberazione suora) a organizzare il servizio della trasmissione televisiva Report in Sardegna sulla cooperativa SPES.
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